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Giapponesi

 

La pratica del tatuaggio in Giappone ha origini molto antiche, sono state rinvenute rappresentazioni del 5000 a.C. che raffiguravano uomini col volto tatuato con righe e marchi, probabilmente utilizzati per identificare il rango sociale.

I tatuaggi giapponesi sono figli della cultura tradizonale nipponica. Che è famosa per la sua continua ricerca della perfezione e della bellezza, e queste caratteristiche si riflettono anche nei suoi tattoo.

Lo scopo dei tatuaggi giapponesi è sia decorativo che spirituale, e sono questi complessi intrecci di simboli a conferire al tattoo il suo grande valore artistico e sociale.

I tatuaggi giapponesi sono chiamati Irezumi, da “ireru” che significa inserire e “sumi” inchiostro, oppure Horimono, da “horu” inscrivere e “mono” qualcosa.

A seconda di quale dei due termini si utilizza per definire un tattoo si ha un’accezione diversa che varia in base al significato e alla classe sociale.

Ii primi avevano connotazione negativa (tattoo punitivi), i secondi nascono come decorazione del corpo.

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